Descrizione
Esordio fulminante di Alessandro Barbaglia con un libretto raffinato, graffiante, a tratti tenerissimo. I testi (anzi, i testicoli, nel senso di brevi scritti), densi di giochi di parole e invenzioni letterarie sorprendenti, si presentano come poesie d’amore. Che però poesie non sono, pur avendone la forza d’impatto e le capacità di sintesi. Nulla a che fare con le composizioni demenziali e sciatte che troppo spesso incontriamo sugli scaffali. E nulla a che fare con la volgarità di certi prodotti. Qui c’è sostanza e puro divertimento. Cultura e gusto per lo sberleffo. Imperdibile…
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