Descrizione
I protagonisti di questo romanzo sono due: la Storia ed il mare del Ponente ligure. Un sisma ha la facoltà terribile di distruggere, annientare, seppellire. La Storia possiede la forza di inchiodare il destino ad una croce. Solo il mare resta apparentemente invariabile, come una sentenza solenne o l’immutabile andirivieni delle onde.
Ernesto Camera, tuttavia, ha imparato come medico ad indagare sotto le rughe dei visi compiacenti, a scavare sotto le macerie, a spingersi oltre la spuma bianca delle maree.
Di fronte ad un ritrovamento casuale, nella stagione estiva, Giorgio Nardi, suo alter ego, decide di cercarla fino in fondo… la verità. Ad aiutarlo nell’inchiesta il Maresciallo D’Ambrosio, ostinato cultore del dubbio, servitore dello Stato incapace di accontentarsi delle voci di paese e del “chi ha dato ha dato”. Insieme, nel corso di un’estate particolare, scopriranno lungo le fauci di un passato immoto i fiori di un antico dolore, la spietatezza della superstizione, la condanna di una vita troppo lunga. E all’ombra di un sogno ligure abbacinato dal sole d’agosto ritroveranno, infine, la saggezza mai sopita dell’antico verso del Qoelet: “Tutti i fiumi vanno al mare… e il mare mai non si riempie”.
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